Georgia - Livskhvaari/Verdzoba (Ushguli)Il “Livskhvaari” (in lingua svan, in georgiano “Verdzoba”) è una celebrazione risalente al III secolo Avanti Cristo, che si tiene la prima domenica di agosto ad Ushguli, il più famoso villaggio della Svanezia, regione nord della Georgia, famosa per le sue case-torri circondate dalle scenografiche vette dell’Alto Caucaso.
In quest’occasione gli abitanti dei quattro quartieri che compongono il villaggio si riuniscono di fronte alla minuscola medievale Cappella di Pusdiis e, tra accensioni di candele e segni della croce, danno il via ad un rito sì religioso ma di chiara provenienza pagana, durante il quale i due aspetti si confondono producendo in chi vi assiste un’affascinante quanto straniante molteplicità di emozioni contrastanti che vanno dal mistico al crudele. L’officiante alla celebrazione (mamami), con tono accorato benedice in lingua svan persone, cose, animali, per ogni offerta ricevuta (in denaro, cibo o in bevande alcoliche tra cui la diffusa chacha), accompagnato in semicerchio davanti alla cappella dagli anziani del villaggio e a seguire del resto della popolazione, che risponde con una sorta di “amèn”. A seconda degli anni può cambiare la modalità del rito parallelo alla benedizione: può esserci il sacrificio di un toro eseguito all’alba e la cui carne verrà in parte cotta e pronta per essere offerta ai partecipanti durante la festa e in parte suddivisa in decine di parti e distribuita alle varie famiglie dei quartieri di Ushguli per essere consumata più tardi tra le mura domestiche; oppure si può preparare una lotta tra due arieti che andranno scelti di simile età e stazza. I due arieti così come tutti gli ovini verranno benedetti per poi essere sacrificati in pubblico od in privato tra le varie famiglie. Per questa festa, che segna la stagione della mietitura, arrivano famiglie ormai lontane anche centinaia di km da Ushguli ma che mantengono ancora legami di parentela con i residenti e vi si possono aggiungere anche i turisti in visita a questa splendida località, che sono i benvenuti alla cerimonia purché rispettino la sacralità della celebrazione. Si mangerà la carne sacrificata e si brinderà a chacha con tutti e tra tutti. |